Lavorare il legno multistrato: tutto ciò che c’è da sapere

Il multistrato è un tipo di legno semilavorato, ovvero che ha già  subito un primo processo di lavorazione. Viene ricavato dalla sovrapposizione di varie “essenze” (pannelli sfogliati di legno) incollate fra loro. Questo materiale mantiene bene la propria geometria iniziale, infatti se ha già un’imbarcatura e non è in piano, mantiene la stessa.

Possiamo avere fondamentalmente tre tipi di materiale a seconda della destinazione finale: uso interno, esterno, marino. Uno dei  pregi del multistrato è sicuramente la facilità nella lavorazione: è un materiale duro e resistente agli urti, quindi si può essere aggressivi e veloci nella lavorazione come nel prodotto finito.

Nonostante la durezza è un materiale leggero negli spostamenti, oltre ad avere un’ottima tenuta per quanto rigurda l’accoppiamento con le viti. Ulteriore punto a favore è l’ottimo rapporto qualità-prezzo, validissima alternativa al legno massello se si utilizza la versione impiallacciata (ricoperta dal piallaccio, sottilissimo tranciato di legno). 

Un difetto è costituito (eccezione per il multistrato marino) dalla suscettibilità agli agenti atmsoferici, principalmente l’umidità (il materiale può essere reso ignifugo e flessibile mediante l’utilizzo di vernici e colle apposite); quello esterno regge meglio l’umido rispetto all’interno ma ne risente comunque.

Ogni lavorazione per un buon successo ha bisogno di alcuni ingredienti: una corretta impostazione dei paramentri di lavoro, che più si sbaglia meglio è. Il multistrato è un materiale resistente e può comunque sostenere grosse sollecitazioni, quindi facile da lavorare.

Con un po’ di prove il parametro giusto si trova sempre. Altra cosa importante è l’utensile che si sceglie. Esistono degli utensili dimantati molto resistenti, utilizzati in modo particolare per materiali resinosi e compositi. Ma anche con utensili generici, se si trova la giusta velocità , si può lavorare bene. Sembra scontato ma non lo è, influiscono tantissimo la tenuta e lo stato dell’eventuale sacrificale presente sulla macchina.

Nel prossimo articolo parleremo del FOREX (materiale plastico più utilizzato dagli studi grafici).